Eugenio Bennato, grande ricercatore della canzone popolare, porta sul palcoscenico dei teatri italiani, una nuova visione della creatività artistica legata alla musica tradizionale, allargando il senso della musica etnica italiana ad un orizzonte più mediterraneo.
Nel suo lungo percorso per le strade del mondo, iniziato con la creazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, ha raccolto le storie degli umili, dei sconfitti e degli uomini contro, cercando quel filo comune che lega le tradizioni popolari al di là delle etnie, creando il suo stile nella musica contaminata da suoni e contenuti che vanno oltre ogni frontiera. Questi sono gli elementi che presenterà nel suo spettacolo teatrale, dove, nel ruolo centrale, resta l’energia della taranta che dall’ arcaica favola popolare irrompe nella realtà contemporanea e conquista straordinarie platee di nuova generazione.
In questo nuovo spettacolo, insieme a parte di quel ricco repertorio costruito nella sua carriera e assolutamente imprescindibile, presenterà anche il suo nuovo progetto discografico, il nuovo album di Eugenio Bennato che avrà lo stesso titolo del tour teatrale, “Da che sud è sud”, e avrà un percorso parallelo al tour, proprio per legare sinergicamente la scrittura musicale e la sua rappresentazione live.
Eugenio Bennato ritorna all’Ariston per il suo primo concerto da solista.
Sono stato a Sanremo per il Premio Tenco più volte, a un certo punto ho perso il conto ma minimo saranno state quattro. Mi ricordo in particolare nel 1999, quando ottenemmo un riscontro eccezionale. Addirittura til giornale La Repubblica scrisse della mia partecipazione rilevando un “applausometro a livelli di Fabrizio De Andrè”. Successivamente fui al Tenco anche negli anni 2000. Al Festival di Sanremo venni nel 1990, insieme a Tony Esposito, con il brano “Novecento aufwiedersen”. Nel 2008 invece portai al Festival il brano “Grande Sud”, e devo dire con grande soddisfazione che ancora oggi, dopo 10 anni, è molto visualizzato sul web. Un pezzo in cui, a detta della critica, per la prima volta al festival si sono sentiti quelle sonorità e quegli gli strumenti così tipici della tradizione mediterannea.
Il primo aneddoto che le ritorna alla memoria quando le dicono Teatro Ariston…
Senz’altro la serata del 1999 al Premio Tenco. Un’occasione scolpita nel mio cuore. Gli organizzatori ci chiesero di fermarci anche la serata successiva. Ci trattennero per la finale e noi ci esibimmo ottenendo un successo persino superiore alla prima esibizione.
Lei è di ritorno da una lunga tournée che l’ha vista protagonista sulla costa sud del Mediterraneo in un momento storico particolarmente delicato.
Questa tournée è stata una delle più belle soddisfazioni della mia carriera. Abbiamo ricevuto applausi del pubblico di Algeri, del Cairo, Tunisi, Tangeri e altre località del Marocco. Si è trattato di una tournée internazionale nell’ambito del mediterraneo, e devo riconoscere che la mia musica ultimamente risente ancor più di questa influenze e della sonorità del nostro mare. Il senso dei messaggi veicolati nei brani del concerto, specialmente in questo momento storico particolare, ho notato che viene colto a apprezzato dal pubblico internazionale.
Il momento più significato di quest’ultima tournée?
Sono stato ospite del più importante talk show del mondo arabo, ospite di questa platea di soli ragazzi egiziani. Ho eseguito 3 brani e la risposta è stata straordinaria, specialmente dal punto di vista giornalistico, in un periodo in cui i rapporti tra Italia ed Egitto, per tante questioni tra cui il caso Regeni, non sono semplice. Ma la musica abbatte le differenze e le distanze culturali e linguistiche. La musica unisce.
Quello di giovedì 12 aprile all’Ariston sarà il primo concerto in Italia di ritorno da questa tournée di grande successo. Cosa ci aspettiamo a Sanremo?
Un concerto che spero sia gradito. Ci sono stati segnali recenti, come un concerto di oltre 1000 persone sul porto di Imperia lo scorso anno. C’è una sorta di senso comune che ci porterà a raccontare ed cose interessanti. Mi sono accorto che la ma vena creativa si svolge non solo nei dialetti, ma anche nell’arabo, nel francese e nell’inglese. Una comunicazione di tipo globale che annulla le diversità e basata sull’integrazione degli idiomi locali.
Egenio Bennato in Concerto al Teatro Ariston di Sanremo
Giovedì 12 aprile ore 21.15
Prezzi di ingresso
Platea € 35,00+3,00 prev. – € 30,00+3,00 prev. – € 25,00+3,00 prev.
Galleria € 25,00+2,00 prev. – € 20,00+2,00 prev. – € 18,00+2,00